Emanuela Orlandi la verità (I saggi) (Italian Edition) by Pino Nicotri

Emanuela Orlandi la verità (I saggi) (Italian Edition) by Pino Nicotri

autore:Pino Nicotri [Nicotri, Pino]
La lingua: it
Format: mobi
editore: Baldini Castoldi
pubblicato: 2011-10-29T00:00:00+00:00


10. il vergognoso balletto delle rogatorie

Nel corso della sua inchiesta sulle eventuali complicità di Agca nell’attentato al papa, il giudice istruttore Rosario Priore si imbatterà in episodi sconcertanti. Di Bohnsack abbiamo già riferito, c’è da aggiungere la scomparsa operata dal Sismi del sarto turco che a Vienna aveva prontamente avvisato il nostro addetto militare di essere stato lui a custodire la pistola usata da Agca. Vale la pena soffermarsi su altri episodi. Che il quadro sarebbe stato complicato era già chiaro fin dalle prime «confessioni» di Agca, disinvolto tanto nell’indicare la pista orientata verso Mosca quanto nell’indicare quella opposta lungo l’asse Vaticano-Washington-Langley. E Priore ha modo di constatarlo di persona fin dal primo interrogatorio del lupo grigio, che racconta infatti quanto segue:

«Il 31 dicembre 1981 i servizi segreti mi dissero che sarei stato libero entro due anni. Tutto è nato da qui… “L’Americano” è effettivamente un americano, [il caso Orlandi] è una storia italo-americana, però dobbiamo partire sempre da quel 31 dicembre. Emanuela non è stata rapita; è stata trasferita da questi elementi italo-americani. Loro mi dicevano di dire la verità sul Papa in cambio del ritorno della ragazza. Francesco Pazienza nel maggio-giugno 1982 venne a Rebibbia, e mi disse di dire la verità sui bulgari e sui russi, il Pazienza era accompagnato da un americano. Premetto che i Lupi Grigi avevano contatti con la Cia, in particolare con uno dei capi dell’Agenzia ad Ankara, tale Paul Henze. Pazienza mi disse che se si fosse verificato questo, in cambio avrei avuto la libertà. Sarei andato in un Paese latino-americano, in una fattoria, e sarei stato tranquillo e con molto benessere».

Tirare in ballo Pazienza era come sparare sulla Croce Rossa, visto che era un personaggio ormai stranoto alle cronache per gli scandali IOR-Banco Ambrosiano-Calvi-Marcinkus-P2-Super Sismi. Un nome ovviamente letto più di una volta sui giornali, come per esempio quello di Mirella Gregori da parte dei «rapitori».

Priore ha anche modo di constatare come ci sia chi ha tutto l’interesse di bruciare sul nascere certe diramazioni dell’inchiesta, in particolare quelle che portano Oltretevere. Benché conservi i documenti in un robusto armadio blindato, il magistrato vede regolarmente pubblicate fughe di notizie che riguardano quasi sempre accuse nei confronti di uomini del Vaticano, specie quelle lanciate dall’imputato Oral Celik, tanto che il suo avvocato – Michele Gentiloni Silverj – protesterà per iscritto affermando che a causa delle continue indiscrezioni il suo cliente può rischiare la vita. Nell’indagare sulla «pista interna» su cui tanto insisteva soprattutto Celik, Priore inoltra una prima rogatoria in Vaticano, per chiedere se sia vero che presso lo IOR ci siano conti correnti intestati a cittadini turchi o di origine turca e in particolare il conto numero 343. è opportuno qui ricordare un particolare sconcertante già emesso nel capitolo 1. Il capo dell’Ufficio legale del Parlamento italiano da cui partono le rogatorie, l’avvocato Gianluigi Marrone, è anche il giudice unico del Vaticano che risponde a quelle rogatorie, nonché capufficio di Natalina Orlandi. Il Vaticano risponde solo che non esiste il conto corrente 343, evitando però di rispondere anche all’altra domanda.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.